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Difficoltà ad addormentarsi e paura di morire

Quando la paura della morte rende il sonno difficile e scatena crisi di ansia

Può capitare che intorno ai 9 anni i bambini vivano male la fase di addormentamento, lamentando ansia, forti mal di pancia accompagnati da sudore alle mani e da qualche minuto di grande agitazione.

Il timore di andare a nanna o di addormentarsi può essere legato al timore della morte e della separazione o dell’abbandono.

Paura di addormentarsi e paura della morte: come sono legate?

Tra tutte le cose che un bambino può sperimentare nella vita, quella più simile alla morte è proprio il sonno: è il momento in cui si perde coscienza, non si ha alcun controllo e si è soli. È un momento in cui ci si separa dal mondo, dalle persone che ami, e da te stesso.

Il periodo di pandemia che stiamo vivendo può inoltre acuire queste sensazioni: è ancora più facile che i bambini sentano parlare di malattie gravi e di morti, dalla televisione, alla famiglia, alla scuola. Inoltre tutte le misure restrittive di contenimento dei contagi aumentano il senso di impotenza, di incertezza e di gravità, mentre la distanza sociale riduce di molto le possibilità che i bambini hanno di giocare, divertirsi, socializzare e rilassare le tensioni.

Perché la paura della morte si manifesta proprio intorno ai 9 anni

I 9 anni sono un’età di passaggio: in questo periodo il bambino vive quello che Rudolf Steiner chiamava Il passaggio del Rubicone, ossia un momento in cui passa dal sentirsi totalmente parte dell’ambiente circostante, al percepirsi come individuo separato, con propri sentimenti e caratteristiche. Questa diversa percezione di sé, che è ovviamente inconscia nel bambino, cambia anche la sua percezione del tempo, della vita e della morte. In particolare quest’ultima non viene più vista come un evento naturale, ma come il termine della vita, dopo il quale non si sa cosa si possa trovare.

Ogni bambino sviluppa una sua idea della morte, anche in base a quello che gli viene insegnato o trasmesso dagli adulti, o a quello che può aver visto in film o cartoni animati.

Se il bambino è preoccupato perché pensa che lui o qualcun altro della sua famiglia possa morire, potrebbe assumere dei comportamenti che non aveva mai avuto prima: quando va a dormire magari vorrà la luce accesa, la porta aperta, oppure metterà in atto dei rituali per scongiurare che gli succeda qualcosa mentre dorme. Potrebbero anche avvertire con più frequenza mal di pancia, mal di testa, vertigini, stanchezza, palpitazioni.

Tipiche di questa fase sono anche domande come “Ma quando moriremo staremo sempre insieme?”, “Ma quando morirò poi cosa succederà?”, “Dove si va quando si muore?” ,“Mamma io voglio stare sempre con te!”.

Cosa può fare il genitore di fronte alla paura della morte del proprio figlio

È fondamentale che i genitori ascoltino queste domande senza giudicare e diano con serenità risposte credibili, così da dimostrare al proprio figlio che può fidarsi di loro. Ridicolizzare le domande, dare giudizi o sgridare il bambino perché non fa quello che gli viene chiesto, peggiora il suo disagio e l’intera relazione genitore-figlio.

Comportamenti consigliati:

  • Rassicurare il bambino che lamenta malessere fisico, spiegandogli che è una sensazione momentanea, che presto passerà.
  • Passato il momento di forte inquietudine, è bene chiedere al bambino se sa cosa gli scatena queste sensazioni: un pensiero, un’immagine, un fatto che ha vissuto o che gli è stato raccontato che lo ha impressionato?
  • Ascoltare quello che racconta senza giudicarlo, invogliandolo ad esprimere quello che sente e quello che pensa, ma senza trasformarsi in un commissario di polizia: se non sa rispondere, meglio non insistere, ma ripiegare su un’attività da fare insieme (un gioco, un disegno, una passeggiata…)
  • Offrire delle immagini rassicuranti in merito alla morte e alla separazione. Ogni genitore può scegliere quale visione offrire al figlio riguardo all’aldilà, l’importante che non sia una visione che incuta paura o senso di colpa.

Se la paura della morte rende difficoltoso e pauroso addormentarsi, si possono mettere in atto alcuni comportamenti che facilitano il rilassamento e l’abbandonarsi al sonno.

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Barbara Bonetti

Barbara Bonetti, Coach strategico per vita privata e professionale, insegnante di Yoga Kundalini. Life Alignment practioner. Laureata in economia, cercatrice di significati e di felicità. Mamma. Creatrice del metodo BBU e ideatrice della filosofia BBU Evolution.
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