Mamma e bambino: un dialogo tra anime
Ogni persona, così come ogni relazione, ha un suo scopo nella vita, un proposito preciso. Anche la relazione madre-figlio ha uno scopo specifico.
Secondo la tradizione dello yoga Kundalini ogni donna ha in sé il potere creativo della madre, l’energia della Mata Shakti. Quando una donna concepisce un bambino, diventa il canale attraverso il quale un’anima scende sulla Terra per elevare se stessa attraverso l’esperienza nello spazio tridimensionale dei sensi, privilegio che l’anima si è guadagnata nelle vite passate.
La connessione tra anima della mamma e anima del bambino si instaura già quando il bambino è nella pancia. Le vibrazioni della madre sono fondamentali per lo sviluppo del bambino: ogni parola che la mamma pronuncia, ogni pensiero che ha, ogni sentimento e desiderio che prova durante la sua gravidanza (ma anche in seguito, specialmente nei primi due anni di vita) vengono assorbite dall’anima e dalle vibrazioni del bambino.
Ecco perché è importante che la madre sia serena, viva esperienze positive e si nutra di bei desideri per il suo bambino. Solo così i due potranno essere legati dalla miglior prana (cioè preghiera) che una madre possa avere per il suo bambino, cioè che la sua vita possa portarlo a sperimentare l’Amore, la pace interiore, la realizzazione più profonda.
Lo Yama (cioè intenzione/scopo) di ogni mamma è quello di servire e supportare l’anima del suo bambino: in questo modo l’anima del bambino potrà scoprire sé stessa, la sua natura di puro amore e la vita.
Lo Yama del bambino è di capire di avere questa opportunità e fare del suo meglio per realizzarsi.
Se la mamma ha ferma in sé l’intenzione di sostenere il figlio nel suo cammino di vita, inteso come esperienza che eleva la sua anima, e il bambino recepisce questa prana, la fa sua e la vive, i due saranno “liberati” da dinamiche disfunzionali.
Qualsiasi altro tipo di relazione tra mamma e bambino è maya, un’illusione del mondo, e porterà sofferenza a entrambi.
Un esempio di maya è la relazione basata sull’ego, dove la madre impone i propri punti di vista, o cerca di realizzarsi attraverso il bambino, portandolo a fare quelle esperienze che non è stata in grado di scegliere per sé stessa.
Maya è anche una relazione di attaccamento eccessivo, nella quale la madre cerca di rendere il bambino dipendente da sé, invece di aiutarlo a sviluppare la propria autonomia.
Nella tradizione dello yoga Kundalini la mamma è il “Guru Dev Mata”, l’insegnante sottile che ti conduce dal buio alla luce, dall’ignoranza alla consapevolezza. Quando una madre riesce a integrare in sé questo approccio, il rapporto tra madre e bambino cambierà e diventerà un vero dialogo tra anime.