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Le 6 fasi di una lezione di yoga

Una lezione di yoga kundalini si svolge attraverso momenti distinti, l’uno è in preparazione di quello successivo. La cosa più importante è riservare per se stessi un tempo e uno spazio, per svolgere questa pratica, da vivere con un momento di presenza a se stessi, di riequilibrio e attivazione della propria energia, oltre che di rilassamento.

Per prepararsi alla pratica ti consiglio di leggere “Cosa occorre per praticare yoga”.

Durante la pratica dello yoga non esiste competizione e ciascuno svolge gli esercizi al suo meglio, ascoltando il proprio corpo.

 

Ognuno fa quello che si sente, nel rispetto delle proprie sensazioni.

Apriti all’esperienza!

 

1) Apertura: breve rilassamento e respiro consapevole

Si inizia prendendo consapevolezza del proprio respiro in modo che lo si possa percepire e rendere lento e profondo, per poter essere presenti a se stessi pienamente in quel momento. 

Mantra o intento di apertura 

Per abituare la nostra mente ad un’azione consapevole, consiglio di dichiarare un’intenzione precisa, anche se semplice, prima della pratica. 

Esempi

“Mi conetto al mio sé autentico e al mio centro di pace ed equilibrio dentro di me”

“Che ci sia pace e fiducia nel mio cuore e io abbia il coraggio di lasciar andare ciò che non è funzionale alla mia evoluzione”

“Io sono amore, sono coscienza, sono energia e voglio manifestare il mio vero sé nella mia realtà”

Si possono utilizzare anche mantra diversi, l’importante è che abbiano un significato per te.

Nella tradizione dello yoga kundalini si usa vibra per tre volte il mantra di apertura che definisce l’intenzione di dedicare questo spazio e tempo a se stessi, all’ascolto della propria parte divina. 

ADI MANTRA

Ong Namo Guru Dev Namo” 

Mi inchino all’energia creatrice dell’universo (che è anche dentro di me), mi inchino agli insegnamenti che mi portano all’inconsapevolezza alla consapevolezza”

e subito a seguire si vibra il mantra di protezione: 

 

Aad guray nameh

Jugaad guray nameh, 

Sat guray nameh, 

Siree guroo day vay nameh” 

Mi inchino al maestro primordiale

Mi inchino alla Verità nel corso dei secoli

Mi inchino alla Vera Saggezza, 

Mi inchino alla Grande saggezza invisibile

 

Questi mantra producono vibrazioni elevate e predispongono all’apertura, alla gratitudine e alla connessione con la propria parte divina. 

Il mantra ha la funzione di rallentare il flusso dei pensieri e di produrre certe frequenze. L’importante è sentire dove il mantra vibra nel corpo, le sensazioni che si provano nel vibrarlo, più che l’intonazione. 

Il mantra aiuta a aumentare la consapevolezza e la percezione di se stessi. 

Se non dovessi sentirti a tuo agio nel vibrarli insieme ad altre persone, puoi ascoltarli, o vibrarli a bassa voce o a casa da sola, ma considera che la classe di yoga può essere proprio il posto giusto per osare e sperimentare qualcosa che ti possa aiutare a equilibrare il sistema nervoso, attivare la tua energia e allo stesso tempo rilassarti. 

 

2) Riscaldamento: attivare l’energia e la flessibilità nel corpo 

Si svolgono esercizi di riscaldamento muscolare, di flessibilità articolare o di equilibrio per preparare il corpo alla sequenza successiva.

Ogni esercizio viene prima mostrato dall’insegnante, e sperimentato insieme
per vedere se sia chiaro a tutti, specialmente se è una posizione o esercizio nuovo, in modo da fugare eventuali dubbi in merito. Dopo viene praticato per un certo periodo di tempo che va, generalmente dai 2 ai 5 minuti. 

Alcuni esercizi vengono fatti con gli occhi chiusi, se questo non crea disagio, per portare l’attenzione all’interno e non farsi distrarre dall’esterno. Durante l’esercizio si rimane focalizzati sul respiro, oppure sul mantra e sulle sensazioni del corpo. Se necessario l’insegnante fornisce delle indicazioni aggiuntive. 

Quando l’esercizio è giunto al termine, l’insegnante pronuncia le parole “Rilassate la posizione”. 

Se la tua mente, durante la pratica, iniziasse a produrre pensieri di giudizio come “Chissà se lo sto facendo bene“, “Forse non ho capito bene come si fa“, fa’ un bel respiro, osserva questi pensieri e lasciali andare, cercando di riporta l’attenzione sulle sensazioni del tuo corpo e sul tuo respiro nel qui ed ora. 

Tieni presente che negli spazi dove si pratica yoga non è previsto uno specchio,
proprio perché non serve guardarsi, ma sentirsi, percepirsi, ascoltarsi.

La pratica dello yoga è un toccasana per il corpo e per la mente e una coccola per l’anima.

 

3) Krya o Flow: Sequenza di esercizi

Si eseguono delle posture e/o degli esercizi in una sequenza. Nel krya gli esercizi e le posture sono ben distinti e separati da una pausa tra l’uno e l’altro. Se si esegue un flow invece una postura fluisce nell’altra.

Ogni krya è studiato per agire su aspetti specifici del corpo e/o della mente. Ci sono kyra per dormire bene, per espandere l’energia del cuore, per purificare il fegato, rilasciare la rabbia, per esempio. Anche il flow può contenere esercizi e posizioni per tonificare i muscoli, migliorare la flessibilità delle anche, l’equilibrio, la concentrazione. 

 

4) Rilassamento: distribuzione dell’energia nel corpo

Si sta nella posizione sdraiata ascoltando della musica adatta o la voce dell’insegnante che guida il rilassamento con indicazioni sul respiro, la focalizzazione dell’attenzione o la visualizzazione. Il rilassamento è una fase importante tanto quanto le altre perché serve a distribuire in tutto il corpo l’energia attivata durante la sequenza di esercizi.

 

5) Meditazione: essere presenti a se stessi 

Si esegue una meditazione per una durata compresa generalmente tra i 5 e i 11 minuti.

La meditazione può essere eseguita utilizzando tecniche di respirazione (pranayama) oppure un mantra, oppure ascoltando la voce dell’insegnante che guida che con la voce stimola certe sensazioni o visualizzazioni.

 

6) Chiusura: Gratitudine e condivisione

Ci si augura che la pura luce che è dentro di noi guidi sempre il nostro cammino e si vibra il Biji mantra “Sat Nam” (Vera identità) per 3 volte, percependo la vibrazione al centro del petto, con le mani nel mudra di preghiera.

Si sta in ascolto, in silenzio, per un paio di minuti per percepire cosa avvertiamo di diverso in noi rispetto a prima di iniziare la lezione.

Se possibile è interessante dedicare qualche minuto alla condivisione di quanto provato durante la pratica e per rispondere ad eventuali dubbi o domande.

 

 

SAT NAM

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Lorenzo Sernicola

Barbara Bonetti, Coach strategico per vita privata e professionale, insegnante di Yoga Kundalini. Life Alignment practioner. Laureata in economia, cercatrice di significati e di felicità. Mamma. Creatrice del metodo BBU e ideatrice della filosofia BBU Evolution.
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